Infortunio sul lavoro: come fare, a chi rivolgersi, indennizzo INAIL e danno differenziale

Tutela legale del lavoratore infortunato
  • Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro
  • L’indennizzo INAIL e il danno differenziale
  • Quando è possibile fare causa al datore di lavoro
  • Come tutelare i propri diritti

Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro

Un infortunio sul lavoro è un evento traumatico per il lavoratore sia se si verifica durante l’attività lavorativa o nel tragitto casa-lavoro (infortunio in itinere).

Informazioni pratiche e preliminari:

  1. Rivolgersi subito al pronto soccorso o al proprio medico curante.
  2. Farsi rilasciare un certificato medico di infortunio, da inviare al datore di lavoro.
  3. Il datore di lavoro deve trasmettere il certificato all’INAIL entro 2 giorni o entro 24 ore se l’infortunio è stato mortale.
  4. Conservare tutta la documentazione medica, ricevute e comunicazioni.

Segnalare sempre l’infortunio, anche se sembra lieve, poiché le conseguenze possono manifestarsi nel tempo.

L’indennizzo INAIL e il danno differenziale

L’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) garantisce una copertura assicurativa obbligatoria per i lavoratori dipendenti (e alcune categorie di autonomi).
In caso di infortunio riconosciuto, l’INAIL prevede:

  • Indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta (dal 4° giorno di assenza, fino alla guarigione);
  • Copertura delle spese mediche;
  • Indennizzo in capitale (per danno permanente superiore al 6%);
  • Rendita vitalizia nei casi più gravi (danno superiore o uguale al 16%);

Il danno differenziale è l’ulteriore risarcimento che il lavoratore può ottenere oltre l’indennizzo INAIL, nel caso in cui l’infortunio sia stato causato da colpa o responsabilità del datore di lavoro.

Il danno differenziale può includere:

  • Danno biologico non coperto dall’INAIL (es. disagio psichico, dolore, perdita della qualità della vita);
  • Danno morale (sofferenza interiore);
  • Danno esistenziale (limitazioni nella vita sociale e personale);
  • Danno patrimoniale (perdita di reddito, retribuzioni mancate, ridotta capacità lavorativa futura).

Questo tipo di risarcimento può essere chiesto solo tramite azione legale nei confronti del datore di lavoro (o del responsabile civile).

Quando è possibile fare causa al datore di lavoro

È possibile avviare una causa civile se:

  • Il datore di lavoro ha violato le norme antinfortunistiche (ad esempio mancato uso di DPI, macchinari non a norma, assenza di formazione).
  • L’infortunio è riconducibile a negligenza, imprudenza o imperizia del datore di lavoro

Come tutelare i propri diritti

Come avvocato di diritto del lavoro che opera a Macerata, Fermo e Ancona ho seguito tanti lavoratori passo dopo passo su:

  • Denuncia infortunio
  • Richiesta indennizzo INAIL. Se la percentuale di danno riconosciuta dall’INAIL non è soddisfacente, si può chiedere al giudice del lavoro tramite ricorso un riconoscimento maggiore
  • Valutazione responsabilità del datore di lavoro e eventuale richiesta del danno differenziale

Se si hanno dubbi, in ogni caso, è sempre bene rivolgersi a un avvocato di diritto del lavoro.

Scritto e pubblicato da avv. Michela Paolini | 3 settembre 2025